Tra le pratiche alternative si è imposta a partire dalla fine del 1600 l’iridologia, una tecnica che consiste nell’osservare con alcuni strumenti ottici la conformazione e le caratteristiche dell’iride e della sclera. Nel corso degli anni questa pratica è progredita, avvalendosi di moderni sistemi scientifici e tecnologici che hanno portato ad una revisione del campo di indagine. L’iridologia ha vissuto una ripresa negli anni ’50 per l’interesse di studiosi che si sono dedicati a questa pratica che si pone come obiettivo quello di scoprire malattie mediante l’analisi dell’iride con una particolare strumentazione (specchi, luci, ingranditori). Dall’osservazione della zona circolare colorata dell’occhio attorno alla pupilla si possono acquisire informazioni di tipo “diagnostico” considerando il colore dell’iride, il suo aspetto e l’eventuale presenza di anomalie o macchie.
L’iridologia non identifica con fondamento medico alcuna malattie, attraverso l’osservazione delle alterazioni dell’iride è possibile individuare un deficit energetico-funzionale che colpisce organi ed apparati del corpo umano, dal momento che l’equilibrio del tessuto irideo risulta associato allo stato di salute psico-fisica generale del soggetto. L’analisi iridologica verifica l’equilibrio tra tessuti, organi, apparati, che viene riflesso nell’iride in quanto collegata con il sistema cerebro-spinale e neuro-vegetativo: disturbi o deficit a carico di ogni distretto anatomico si evidenzierebbero nell’iride con la comparsa di segni oppure alterazioni cromatiche. Durante l’esame si impiegano delle mappe che raffigurano la suddivisione dell’iride in quadranti e zone circolari che corrispondono ad un organo: le zone più alte dell’iride sarebbero connesse con gli organi situati più in alto nel corpo, quando si identifica una zona scolorita dell’iride questa viene definita “lacuna”. Queste mappe non hanno una base scientifica, ma sono strutturate su criteri arbitrari che prevedono dei probabili collegamenti tra malattia e modificazione dell’iride; tra le diverse mappe utilizzate, la più nota è quella di Jensen formulata dal famoso iridologista americano, uno dei moderni sostenitori dell’iridologia.
Il moderno destino della pratica
Negli anni ’80 si è assistito ad una ripresa della pratica sulla scia del successo riscosso da un iridologo durante una trasmissione televisiva americana, nella quale l’esperto ha dato prova delle sue capacità formulando diagnosi veritiere. I metodi di diagnosi alternativa hanno portato alla diffusione di nuovi studi e gli iridologi hanno trovato terreno fertile in epoca moderna nel nord Europa, soprattutto in Svezia ed in Germania, ma anche negli Stati Uniti dove la pratica veniva eseguita come primo screening per malattie gravi. Dopo una parentesi di crescita, l’iridologia ha subito un declino, in particolare dopo uno studio del 1998 nel quale sono stati messi sotto esame cinque iridologi esperti che non riuscirono a formulare la diagnosi di una malattia. Nonostante questo, tirando le somme, sarebbe giusto affermare che l’iridologia funziona anche perchè sono tantissime le persone che hanno espresso benefici positivi nel seguire questo tipo di percorso d’analisi.
Diverse ricerche hanno evidenziato che gli iridologi non possono predire una patologia oppure un tumore semplicemente esaminando l’iride, alcuni centri di medicina alternativa hanno screditato l’iridologia come metodo diagnostico nello screening dei tumori. Attualmente questa pratica non viene insignita di fondamento scientifico perché non è stata fornita alcuna evidenza che conferisce attendibilità diagnostica all’iridologia; non esistono scuole ufficialmente riconosciute di iridologia, ma si possono prendere dei diplomi e si possono seguire corsi anche su internet. Dal punto di vista medico questa pratica può essere potenzialmente pericolosa se non ci si affida a degli specialisti, si possono incontrare ciarlatani pronti a truffare il prossimo solo per guadagnare soldi; si consiglia dunque di scegliere un iridologo che può pregiarsi di una certa notorietà che avvalora la sua professionalità.
I centri più autorevoli si trovano a Berlino ed offrono anche un sevizio di consulenza a distanza su Skype: è possibile mettersi in contatto con un iridologo attraverso video chat, con lo scopo di risparmiare soldi legati alla trasferta; durante la consulenza l’esperto di iridologia può osservare il suo interlocutore ed esaminare foto dell’occhio del paziente fornendo così un’analisi online. In Italia sono presenti diversi centri specializzati nella lettura dell’iride che possono vantare professionisti seri e riconosciuti del settore che praticano l’investigazione iridologica in associazione a prove chinesiologiche e studi sul gruppo sanguigno. Il principale punto di riferimento è l’Associazione ASSIRI (Associazione Iridologia Italiana) che svolge attività di ricerca presso l’Università di Genova e può contare sulla collaborazione di iridologi provenienti da diverse regioni italiane.
Medicina alternativa: digiunoterapia
Chi pratica l’iridologia è di solito un alternativo che offre un servizio complementare occupandosi anche di naturopatia e pranoterapia. L’analisi iridologica rappresenta uno strumento d’indagine per migliorare la salute e mantenere l’equilibrio bio-energetico con rimedi naturali, dal punto di vista scientifico non esiste alcuna evidenza che dall’analisi dell’iride si possano diagnosticare disturbi, di fatto l’iridologo non pronuncia diagnosi e non gestisce stati di malattia dal punto di vista medico. Diversi medici alternativi tedeschi si sono appassionati di iridologia, ma la maggioranza degli iridologi non sono medici e si dedicano parallelamente all’omeopatia, all’agopuntura oppure alla digiunoterapia.
Il digiuno inteso come percorso salutistico a scopo curativo e preventivo per diverse patologie si inserisce tra le pratiche alternative non accettate dalla medicina tradizionale. I benefici della digiunoterapia, con l’opportuno controllo medico, si riscontrerebbero nei soggetti che devono smaltire sostanze tossiche che appesantiscono e rallentano l’organismo. Il digiuno è indicato in caso di: obesità, diabete e sindrome metabolica, morbo di Chron, colite ulcerosa, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, vasculopatia periferica, epilessia, malattie della tiroide, broncopneumopatie croniche ostruttive, malattie reumatiche, fibromialgia, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, malattie stagionali da raffreddamento, sindromi allergiche, intossicazioni. Le principali critiche rivolte alla digiunoterapia riguardano: la mancanza di sperimentazione scientifica sui suoi benefici; la pericolosità del digiuno per il corpo; la ripresa alimentare che deve avvenire gradualmente per riabituare stomaco ed intestino a lavorare.